Milano, Parigi, Madrid, Francoforte: un convegno internazionale per comprendere le città che invecchiano e le misure allo studio per rispondere alle esigenze della cittadinanza
I tre assessori al welfare di Francoforte, Madrid e Parigi hanno accolto positivamente l’invito del Sindaco
Milano, 22 ottobre 2010 – “Una consulta europea sulla longevità”è la proposta del Sindaco Letizia Moratti lanciata oggi, al convegno “Longevity: modelli di welfare a confronto.
Milano, Francoforte, Madrid, Parigi” promosso dal Comune di Milano e dal Pio Albergo Trivulzio. Alla presenza di 200 rappresentanti di enti pubblici e amministrazioni locali italiani e degli Assessori al Welfare delle città di Madrid, Parigi e Francoforte intervenuti, in sala Alessi a Palazzo Marino, per affrontare il problema dell’invecchiamento della popolazione e per confrontarsi sui nuovi modelli di assistenza agli anziani, il Sindaco Letizia Moratti ha proposto una consulta europea della longevità, un tavolo permanente di consultazione fra le principali aree metropolitane europee con lo scopo di sviluppare un approccio coordinato e innovativo ai problemi della longevità. “Sono felice di affrontare proprio qui – ha commentato il Sindaco –, nella Casa dei milanesi, un tema cruciale, al centro dell’agenda di tutti i Paesi europei, quello dedicato alla riforma dei sistemi di welfare alla luce del costante aumento della durata della vita. Sarebbe bello se, alla fine di questo incontro, si decidesse di creare un network europeo di città che, attraverso un approccio coordinato, elabori linee guida comuni e diffonda le proposte più avanzate per un welfare moderno in grado di rispondere pienamente alle esigenze di tutti i cittadini e di tutte le fasce d’età”. A fare gli onori di casa, insieme al Sindaco Letizia Moratti e all’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali Mariolina Moioli, è intervenuto il Presidente del Pio Albergo Trivulzio Emilio Trabucchi, l’assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia Giulio Boscagli e l’assessore all’Industria, Piccole e Medie Imprese, Artigianato, commercio, Formazione Professionale e Lavoro della Provincia di Milano Paolo Giovanni Del Nero. Punto di partenza della riflessione è stata la ricerca condotta da Hans Martens, Chief Executive dell’European Policy Centre (EPC), Centro Studi indipendente, con sede a Bruxelles, dedicato allo studio e alle ricerche sull’armonizzazione delle politiche dei Paesi dell’Unione Europea. La ricerca ha evidenziato prospettive e problematiche emergenti nell’Europa che invecchia e confrontato le esperienze innovative nell’assistenza sanitaria e sociale alle persone sopra i 65 anni in diversi Paesi del mondo. “Il progressivo invecchiamento della popolazione rischia di minacciare seriamente la sopravvivenza degli attuali modelli di welfare dell’Unione Europea - ha argomentato Martens illustrando i risultati della ricerca - Se non verranno adottate riforme adeguate l’attuale modello diventerà presto insostenibile”. I dati presentati mostrano infatti un sempre maggiore assottigliamento della fascia di popolazione in età lavorativa che si ridurrà del 20%-25% nei prossimi 50 anni, con una conseguente diminuzione del gettito fiscale. La popolazione sopra gli 80 anni nello stesso arco temporale triplicherà e il numero degli anziani non autosufficienti raddoppierà. Dunque, l’Europa del futuro vedrà maggiori diseguaglianze sociali. “L’Italia – ha sottolineato Letizia Moratti – è uno dei paesi con la più alta aspettativa di vita: una testimonianza della qualità della vita del nostro Paese, degli alti standard di assistenza garantiti da un sistema di welfare, che è tra i più avanzati del mondo. Il Pio Albergo Trivulzio, che celebra il suo centesimo anniversario, ci permette di partire da una realtà consolidata e di successo nel campo del welfare. Una realtà di primissimo piano, con oltre 1.600 professionisti e 500 volontari, all’avanguardia nei settori dell’assistenza sociale e socio-sanitaria”. La ricerca ha inoltre evidenziato come venga percepito il problema da parte della popolazione Europea annotando convergenze e differenze tra i vari paesi dell’Unione. Ne è emerso che gli europei hanno in comune la speranza di rimanere a casa propria, assistiti o meno, il più a lungo possibile. Aspettativa condivisa e promossa dai Governi degli Stati, Europei anche perché sensibilmente meno onerosa. Tracciati i contorni di un quadro di vera e propria emergenza, il ricercatore dell’EPC ha illustrato modelli e sperimentazioni messi in atto in Europa (si veda in allegato la sintesi dei risultati della ricerca), sottolineando il ruolo determinante delle nuove tecnologie nella gestione della prevenzione al disagio senile, dell’assistenza agli anziani e, in generale alla promozione di un servizio pubblico più efficiente, produttivo ed economico. Dopo Hans Martens ha preso la parola l’assessore Mariolina Moioli, che ha presentato il modello Milano. Un modello che investe non solo nel sostegno, ma anche nella prevenzione puntando al mantenimento dell’anziano nel proprio contesto di vita. “La prevenzione è fatta dagli interventi sulla funzionalità delle abitazioni, dalla presenza capillare dei servizi per tutti, dalla programmazione e gestione di spazi di incontro e di relazione (non solo per anziani), dalle offerte culturali e ricreative, dal rispetto quotidiano del diritto alle cure sanitarie quale sia la malattia della persona, dalla diffusione programmata di servizi specifici di sostegno a carattere sociale, socio-sanitario, sanitario, attraverso personale preparato, in collaborazione con il Terzo Settore - ha detto l’Assessore Moioli - L’ottica dei servizi è frutto di un’attenzione congiunta verso l’anziano e la sua rete di relazioni; si ricorre alla residenzialità solo dove non sono possibili altri interventi”. I lavori sono proseguiti con la tavola rotonda che ha messo a confronto le posizioni dei rappresentanti delle metropoli europee: Frédéric Lauscher, Rappresentante dell’Assessorato alle politiche sociali di Francoforte e a capo del più grande Istituto di cura per gli anziani della città tedesca interamente posseduto dal Comune di Francoforte che ospita 15.000 pazienti; María Concepción Dancausa Treviño, Assessore alla Famiglia e ai Servizi Sociali di Madrid; Liliane Capelle, Vice Sindaco e Assessore agli Anziani e ai Rapporti Intergenerazionali di Parigi. Nell’evidenziare ciascuno le peculiarità dei propri modelli sociali per l’assistenza agli anziani, è emersa la tendenza condivisa di promuovere politiche che favoriscano la qualità della vita e dunque la permanenza degli anziani a casa propria il più a lungo possibile. Frédéric Lauscher del Frankfurter Verband ha notato come sia importante coinvolgere le persone attivamente nella pianificazione della loro vecchiaia: “Prima di tutto, crediamo che i cambiamenti demografici rappresentino un’opportunità di sviluppo per la nostra società civile. La nostra regola numero uno è”partecipazione”. Crediamo infatti che le persone anziane siano esperte dei propri bisogni. Solo loro sono in grado di dirci che cosa può migliorare la qualità della loro vita. Ci siamo così accorti che quello di cui hanno bisogno è diverso da quello che credono gli esperti”. María Concepción Dancausa Treviño, Assessore alla Famiglia e ai Servizio Sociali di Madrid, ha evidenziato numeri e caratteristiche del proprio modello di welfare che fa leva su una rete di servizi di assistenza e centri di cura per favorire la permanenza degli anziani al proprio domicilio, all’interno di un contesto famigliare e sociale. Per tutti i servizi rivolti agli anziani esiste un finanziamento misto pubblico - privato, variabile in funzione del reddito mensile procapite.“Madrid - ha affermato l’Assessore – dispone di un’enorme quantità di dati come ad esempio l’opinione dei cittadini e il loro livello di soddisfazione nei confronti dei servizi comunali, certamente da condividere.” Liliane Capelle, Vice Sindaco di Parigi e Assessore agli Anziani e alle Relazioni Intergenerazionali, esponendo le caratteristiche del modello parigino ha evidenziato che in Francia non esiste una realtà equivalente a quella del Pio Albergo Trivulzio. “Di fatto non disponiamo a livello nazionale di dati così specifici come quelli che può fornire questo Istituto” e ragionando sul problema del progressivo invecchiamento della popolazione nelle metropoli ha aggiunto: “Ora è necessario riflettere insieme su quelli che sono i problemi reali: gli spostamenti e i trasporti nelle città, il coordinamento tra strutture dedicate alle persone anziane, il problema degli alloggi... Reputo dunque fondamentale scambiarci le nostre reciproche esperienze e ‘buone pratiche’ poiché, in quanto grandi città, ci troviamo ad affrontare problemi simili.” I tre assessori al welfare hanno accolto positivamente l’invito del Sindaco Moratti all’istituzione di un tavolo europeo permanente sulla longevità.
Redazione mi-lorenteggio
I tre assessori al welfare di Francoforte, Madrid e Parigi hanno accolto positivamente l’invito del Sindaco
Milano, 22 ottobre 2010 – “Una consulta europea sulla longevità”è la proposta del Sindaco Letizia Moratti lanciata oggi, al convegno “Longevity: modelli di welfare a confronto.
Milano, Francoforte, Madrid, Parigi” promosso dal Comune di Milano e dal Pio Albergo Trivulzio. Alla presenza di 200 rappresentanti di enti pubblici e amministrazioni locali italiani e degli Assessori al Welfare delle città di Madrid, Parigi e Francoforte intervenuti, in sala Alessi a Palazzo Marino, per affrontare il problema dell’invecchiamento della popolazione e per confrontarsi sui nuovi modelli di assistenza agli anziani, il Sindaco Letizia Moratti ha proposto una consulta europea della longevità, un tavolo permanente di consultazione fra le principali aree metropolitane europee con lo scopo di sviluppare un approccio coordinato e innovativo ai problemi della longevità. “Sono felice di affrontare proprio qui – ha commentato il Sindaco –, nella Casa dei milanesi, un tema cruciale, al centro dell’agenda di tutti i Paesi europei, quello dedicato alla riforma dei sistemi di welfare alla luce del costante aumento della durata della vita. Sarebbe bello se, alla fine di questo incontro, si decidesse di creare un network europeo di città che, attraverso un approccio coordinato, elabori linee guida comuni e diffonda le proposte più avanzate per un welfare moderno in grado di rispondere pienamente alle esigenze di tutti i cittadini e di tutte le fasce d’età”. A fare gli onori di casa, insieme al Sindaco Letizia Moratti e all’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali Mariolina Moioli, è intervenuto il Presidente del Pio Albergo Trivulzio Emilio Trabucchi, l’assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia Giulio Boscagli e l’assessore all’Industria, Piccole e Medie Imprese, Artigianato, commercio, Formazione Professionale e Lavoro della Provincia di Milano Paolo Giovanni Del Nero. Punto di partenza della riflessione è stata la ricerca condotta da Hans Martens, Chief Executive dell’European Policy Centre (EPC), Centro Studi indipendente, con sede a Bruxelles, dedicato allo studio e alle ricerche sull’armonizzazione delle politiche dei Paesi dell’Unione Europea. La ricerca ha evidenziato prospettive e problematiche emergenti nell’Europa che invecchia e confrontato le esperienze innovative nell’assistenza sanitaria e sociale alle persone sopra i 65 anni in diversi Paesi del mondo. “Il progressivo invecchiamento della popolazione rischia di minacciare seriamente la sopravvivenza degli attuali modelli di welfare dell’Unione Europea - ha argomentato Martens illustrando i risultati della ricerca - Se non verranno adottate riforme adeguate l’attuale modello diventerà presto insostenibile”. I dati presentati mostrano infatti un sempre maggiore assottigliamento della fascia di popolazione in età lavorativa che si ridurrà del 20%-25% nei prossimi 50 anni, con una conseguente diminuzione del gettito fiscale. La popolazione sopra gli 80 anni nello stesso arco temporale triplicherà e il numero degli anziani non autosufficienti raddoppierà. Dunque, l’Europa del futuro vedrà maggiori diseguaglianze sociali. “L’Italia – ha sottolineato Letizia Moratti – è uno dei paesi con la più alta aspettativa di vita: una testimonianza della qualità della vita del nostro Paese, degli alti standard di assistenza garantiti da un sistema di welfare, che è tra i più avanzati del mondo. Il Pio Albergo Trivulzio, che celebra il suo centesimo anniversario, ci permette di partire da una realtà consolidata e di successo nel campo del welfare. Una realtà di primissimo piano, con oltre 1.600 professionisti e 500 volontari, all’avanguardia nei settori dell’assistenza sociale e socio-sanitaria”. La ricerca ha inoltre evidenziato come venga percepito il problema da parte della popolazione Europea annotando convergenze e differenze tra i vari paesi dell’Unione. Ne è emerso che gli europei hanno in comune la speranza di rimanere a casa propria, assistiti o meno, il più a lungo possibile. Aspettativa condivisa e promossa dai Governi degli Stati, Europei anche perché sensibilmente meno onerosa. Tracciati i contorni di un quadro di vera e propria emergenza, il ricercatore dell’EPC ha illustrato modelli e sperimentazioni messi in atto in Europa (si veda in allegato la sintesi dei risultati della ricerca), sottolineando il ruolo determinante delle nuove tecnologie nella gestione della prevenzione al disagio senile, dell’assistenza agli anziani e, in generale alla promozione di un servizio pubblico più efficiente, produttivo ed economico. Dopo Hans Martens ha preso la parola l’assessore Mariolina Moioli, che ha presentato il modello Milano. Un modello che investe non solo nel sostegno, ma anche nella prevenzione puntando al mantenimento dell’anziano nel proprio contesto di vita. “La prevenzione è fatta dagli interventi sulla funzionalità delle abitazioni, dalla presenza capillare dei servizi per tutti, dalla programmazione e gestione di spazi di incontro e di relazione (non solo per anziani), dalle offerte culturali e ricreative, dal rispetto quotidiano del diritto alle cure sanitarie quale sia la malattia della persona, dalla diffusione programmata di servizi specifici di sostegno a carattere sociale, socio-sanitario, sanitario, attraverso personale preparato, in collaborazione con il Terzo Settore - ha detto l’Assessore Moioli - L’ottica dei servizi è frutto di un’attenzione congiunta verso l’anziano e la sua rete di relazioni; si ricorre alla residenzialità solo dove non sono possibili altri interventi”. I lavori sono proseguiti con la tavola rotonda che ha messo a confronto le posizioni dei rappresentanti delle metropoli europee: Frédéric Lauscher, Rappresentante dell’Assessorato alle politiche sociali di Francoforte e a capo del più grande Istituto di cura per gli anziani della città tedesca interamente posseduto dal Comune di Francoforte che ospita 15.000 pazienti; María Concepción Dancausa Treviño, Assessore alla Famiglia e ai Servizi Sociali di Madrid; Liliane Capelle, Vice Sindaco e Assessore agli Anziani e ai Rapporti Intergenerazionali di Parigi. Nell’evidenziare ciascuno le peculiarità dei propri modelli sociali per l’assistenza agli anziani, è emersa la tendenza condivisa di promuovere politiche che favoriscano la qualità della vita e dunque la permanenza degli anziani a casa propria il più a lungo possibile. Frédéric Lauscher del Frankfurter Verband ha notato come sia importante coinvolgere le persone attivamente nella pianificazione della loro vecchiaia: “Prima di tutto, crediamo che i cambiamenti demografici rappresentino un’opportunità di sviluppo per la nostra società civile. La nostra regola numero uno è”partecipazione”. Crediamo infatti che le persone anziane siano esperte dei propri bisogni. Solo loro sono in grado di dirci che cosa può migliorare la qualità della loro vita. Ci siamo così accorti che quello di cui hanno bisogno è diverso da quello che credono gli esperti”. María Concepción Dancausa Treviño, Assessore alla Famiglia e ai Servizio Sociali di Madrid, ha evidenziato numeri e caratteristiche del proprio modello di welfare che fa leva su una rete di servizi di assistenza e centri di cura per favorire la permanenza degli anziani al proprio domicilio, all’interno di un contesto famigliare e sociale. Per tutti i servizi rivolti agli anziani esiste un finanziamento misto pubblico - privato, variabile in funzione del reddito mensile procapite.“Madrid - ha affermato l’Assessore – dispone di un’enorme quantità di dati come ad esempio l’opinione dei cittadini e il loro livello di soddisfazione nei confronti dei servizi comunali, certamente da condividere.” Liliane Capelle, Vice Sindaco di Parigi e Assessore agli Anziani e alle Relazioni Intergenerazionali, esponendo le caratteristiche del modello parigino ha evidenziato che in Francia non esiste una realtà equivalente a quella del Pio Albergo Trivulzio. “Di fatto non disponiamo a livello nazionale di dati così specifici come quelli che può fornire questo Istituto” e ragionando sul problema del progressivo invecchiamento della popolazione nelle metropoli ha aggiunto: “Ora è necessario riflettere insieme su quelli che sono i problemi reali: gli spostamenti e i trasporti nelle città, il coordinamento tra strutture dedicate alle persone anziane, il problema degli alloggi... Reputo dunque fondamentale scambiarci le nostre reciproche esperienze e ‘buone pratiche’ poiché, in quanto grandi città, ci troviamo ad affrontare problemi simili.” I tre assessori al welfare hanno accolto positivamente l’invito del Sindaco Moratti all’istituzione di un tavolo europeo permanente sulla longevità.
Redazione mi-lorenteggio
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